Cenni Storici

Pietralunga ha origini preistoriche ed il "Flauto su tibia umana", conservato presso il museo archeologico di Perugia, i vari "castellieri" sparsi nel territorio ed i ritrovamenti litici ne sono la tangibile testimonianza. La fondazione del centro urbano col nome di TUFI, tuttavia, la si fa risalire al popolo Umbro. Nel periodo romano, il più florido, conosciuta col nome di FORUM JULII CONCUPIENSIUM, era collocata nel pressi di Ca' Bartolla Castello e l'oppidum dei foroiulienses cognomine concupienses, elevato a Municipium nell'eta Augustea, è citato anche da Plinio nella "Naturalis Historia". Del periodo romano restano significative testimonianza, come ville, acquedotti, "fistulae acquariae", monete ed importanti strade (diverticula), delle quali tre tratti interamente basolati. Dell'affermazione del Cristianesimo, ci è pervenuta notizia attraverso il martirologio di San Crescenziano, legionario romano al quale la leggenda Sacra attribuisce l'uccisione del drago alle porte di Città di Castello. Durante le persecuzioni ai cristiani, ordinate da Diocleziano, il Santo venne decapitato e sepolto nel luogo ove oggi sorge la Pieve de' Saddi (la più antica chiesa della diocesi), eretta sopra le vestigia di un preesistente tempio pagano. Distrutta nel periodo delle invasioni barbariche, Pietralunga venne riedificata (VI-VII sec.) sull'odierno colle col nome di PLEBS TUPHIAE ed a questo periodo si fa risalire la costruzione della Pieve di Santa Maria e della Rocca Longobarda pentagonale (VIII sec.). piazza 800Col passare dei secoli, il territorio pietralunghese divenne una terra popolata e florida ed il nome della città mutato in PRATALONGA, dai pingui ed estesi pascoli che la circondavano. Libero Comune dall' XI° al XIV° secolo, Pratalonga venne dotata dello strumento degli Statuti e del Catasto e le vicende politiche che la interessarono non furono dissimili a quelle delle altre città della Regione. A questo periodo risale il fatto, storicamente provato, della Mannaja del boia, conservata ancora oggi dal 1334 presso la Cattedrale di Lucca, che si rievoca ogni anno ad Agosto con il Palio della Mannaja. Allo scadere del XIV secolo, per ga rantirsi incolumità e sicurezza, Pietralunga si alleava e si sottometteva a Città di Castello, diventandone parte integrante del territorio. Da allora in poi la sua storia procedette in parallelo con quella di Città di Castello. La città maggiore provvede va ad inviarvi, periodicamente, un Capitano giusdicente con pieni poteri nell'amministrazione della cosa pubblica e ciò perdurò fino al 1817, anno in cui Pietralunga venne elevata al grado di Comune. Dopo l'amministrazione pontificia, essa entrava a far parte del Regno d'Italia. Partecipava con i suoi oltre 100 caduti alla prima guerra mondiale e, nella seconda, dopo l'8 Settembre 1943, con la costituzione della Brigata Proletaria d'Urto San Faustino, diveniva il centro operativo della resistenza nell'alta Umbria. Il comune di Pietralunga, unico in Umbria, è decorato al Valor Militare e per questa ragione a Pietralunga è stato realizzato il Monumento Regionale al Partigiano Umbro.

per gentile concessione di

Antonio Alpini "Pietralunga dalle origini alle soglie del terzo millennio", 1262pp, Delta Grafica srl

Cenni Geografici

Pietralunga è una cittadina dell'Umbria in Provincia di Perugia, il cui territorio comunale, secondo i dati dell'ultimo censimento, conta 2468 abitanti, di cui 1420 nel centro urbano, 382 nell'immediata periferia e 666 nelle frazioni.Panorama E' situata nel la parte di Nord-Est dell'Alta Valle del Tevere, a 564,16 metri (IGM/92) sul livello del mare. L'insediamento urbano occupa la parte terminale di un crinale collinare degradante verso la valle del torrente Carpinella, a ridosso dell'Appennino umbro-Marchigiano all'interno della Valle del Carpina. Il centro murato, in particolare, giace sul versante meridionale del colle coprendo un dislivello di 40.50 metri tra il lato nord e quello sud delle mura. Il centro di Pietralunga è situato a 43° 26' 30" di latitudine Nord e a 0° 0' 38" di longitudine Ovest (Monte Mario). La sua posizione è splendida: circondata da ogni parte da colline, ricoperte di boschi, degradanti in piccole verdi vallate, offre all'occhio del visitatore una stupenda tavolozza di variegati colori che armonizzano con il brillante serpeggiare del Carpinella. Le strade di accesso al centro storico (rispettivamente la provinciale per Gubbio, quella per Cagli, quella per Città di Castello e quella per Umbertide) ricongiungendosi in corrispondenza della Piazza principale, han no dato luogo ad un insediamento recente di tipo lineare, che ha finito per impegnare le aree ad ovest ed est del centro storico. Il territorio comunale, compreso nella zona settentrionale della Regione Umbria, ha una superficie di 140,24 Kq. e confina a Nord con Apecchio (PS), a Nord-Est con Cagli (PS), ad Est con Gubbio, a Sud con Montone e Umbertide e ad Ovest con Città di Castello.

La Foresta demaniale.
Negli ultimi decenni, nei terreni della Foresta demaniale di Pietralunga-Bocca Serriola si sono instaurati interessanti meccanismi di rigenerazione, sia naturale (processo di successione secondaria con graduale passaggio degli incolti a cespuglieti e poi a bosco) che ad opera dell’uomo (conversione dei boschi cedui in alto fusto) così che oggi ci troviamo di fronte ad uno tra i più vasti e meglio conservati complessi boschivi collinari del nostro paese: un’area ideale per lo studio e la divulgazione naturalistica degli ecosistemi collinari.

bosco
daini

Le aree protette.
Nell’ambito del progetto europeo NATURA 2000, la Regione dell’Umbria ha individuato nel territorio in considerazione 2 SITI DI INTERESSE COMUNITARIO (o aree S.I.C., zone ad alta naturalità sotto tutela come aree protette per la salvaguardia di specifici habitat):
1) i Boschi di Pietralunga - 1487,00 ettari di superficie, con lembi ben conservati di bosco di Cerro, governati ad alto fusto, ed habitat di particolare pregio: lembi di bosco ripariale a Salix apennina e cespuglieti a Juniperus oxicedrus;
2) i Boschi dei Monti Rosso e Sodolungo - 2597,00 ettari di superficie, con estesi boschi di Cerro e Carpino nero interrotti da pascoli a Centaurea bracteata e Bromus erectus e formazioni camefitiche a Coronilla emerus e Astragalus monspessulanum.
Inoltre, all’interno della Foresta demaniale, la Provincia di Perugia ha individuato 2 OASI DI PROTEZIONE DELLA FAUNA:
3) l’Oasi di Varrea - 950,00 ettari di superficie, interamente ricompressa nell’area S.I.C. dei Boschi di Pietralunga;
4) l’Oasi di Candeleto - 1100,00 ettari di superficie, dove boschi naturaliformi di Cerro e Carpino nero si alternano con estese pinete di Pino nero.

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